STEP #28 - La sintesi finale

Nella scrittura di questo blog ho approfondito diversi aspetti dell'orologio atomico.

Per iniziare, ne ho dato una definizione e approfondito il suo nome dal punto di vista etimologico, oltre ad aver ricercato la sua traduzione in diverse lingue, così da poter facilitare tutte le ricerche successive [step #01]; in seguito ne ho ricercato un'immagine ritraente uno dei volti più importanti per il suo sviluppo, Louis Essen [step #02] e ne ho elencato i componenti principali tramite un glossario [step #03]. Questi primi post mi hanno dato una base su cui iniziare la ricerca, che si è poi svolta su più fronti.

Altri post di carattere generale sono stati la tassonomia [step #14], che mi ha permesso di orientarmi all'interno della vastissima famiglia degli orologi, l'abbecedario [step #19], che tramite un elementare esercizio linguistico ha permesso di mettere insieme diversi concetti legati allo strumento in esame, e in ultimo il post sui numeri [step #15], che mi ha permesso di inquadrare gli ordini di grandezza dei numeri che riguardano questo straordinario oggetto. Di fondamentale importanza è stata anche la bibliografia, che mi ha aperto a nuove fonti di informazioni [step #10].

 

La ricerca si è ovviamente concentrata anche sugli aspetti tecnico-scientifici, poiché non potevo pretendere di conoscere l'orologio atomico ignorando tutta la scienza che lo riguarda. Ho prima indagato sui fenomeni scientifici che ne regolano il funzionamento, cioè la transizione fra stati energetici discreti e la legge di Planck [step #04], per poi approfondire la struttura iperfine della materia e il meccanismo di retroazione elettronica nel post sul principio fisico [step #05].

Un altro post importante riguarda i materiali che vengono usati sia come componenti dello strumento sia come oscillatori [step #08] e ho notato una importante presenza di metalli alcalini fra questi ultimi, andandone ad approfondire la chimica in uno step a parte [step #26].

Acquisite tali conoscenze, mi è stato possibile a sezionare virtualmente diversi tipi di orologio atomico, individuandone i singoli pezzi così da avere una visione più completa dell'intero [step #16].

 

Un altro importante ambito d'indagine è stato l'analisi storica dello strumento. Come prima cosa ho svolto una ricerca su quali siano state le persone chiave dietro la sua invenzione [step #09]; come prosecuzione, ho scelto alcuni brevetti che potessero aiutarmi a ripercorrerne la storia dalla sua invenzione ad oggi [step #17].

È interessante vedere come l'orologio atomico sia collegato ad alcuni francobolli che sono stati stampati in giro per il mondo, entrando nella storia anche sotto forma di documento [step #18].

Come ultimo approfondimento storico ho sfruttato lo strumento Books Ngram Viewer di Google, tramite il quale è stato possibile visualizzare la frequenza con cui vengono citati nei libri alcuni concetti legati all'orologio atomico [step #24].


Essendo uno strumento molto versatile e dalle applicazioni più disparate, l'orologio atomico è subito entrato a far parte del mercato, diventando acquistabile anche da privati. I primi modelli sono stati lanciati sul mercato verso la fine degli anni '50, e spiccano come pionieri la National Radio Company e la Hewlett Packard [step #11], delle quali ho trovato anche il marchio, strumento grafico che aiuta l'identificazione dell'azienda stessa [step #20]. Mi sono quindi concentrato sulla comunicazione di altre aziende, andando a ricercare una pubblicità [step #13], ed un simbolo che in qualche modo lo rappresentasse intuitivamente (un altro esempio è riportato nella precedente figura) [step #06]. Uno step strettamente collegato è stato quello sul manuale d'uso, che non solo mi ha permesso di dare uno sguardo su come usare praticamente questo strumento, ma ha dato modo di capire come i costruttori si interfacciano agli utenti [step #22].

Un altro passo importante è stato la ricerca di normative e standard internazionali che riguardassero l'orologio atomico e ne uniformassero le caratteristiche [step #23].


In ultimo, è stato di grande importanza vedere come l'orologio atomico sia entrato anche nell'Olimpo della cultura pop; grazie al suo funzionamento molto complesso e per certi versi futuristico, è stato più volte usato come strumento chiave di alcune narrazioni fantascientifiche. Abbiamo infatti visto che questo strumento compare nella trasposizione cinematografica del Doctor Who [step #12] e in un episodio di una rivista a fumetti tedesca, Mosaik [step #21].

Come già detto, l'orologio atomico si è diffuso negli anni '50, periodo di forti tensioni internazionali e grande paura, dovuta soprattutto al timore che l'umanità conoscesse di nuovo la devastazione della bomba atomica; per questo motivo i concetti di orologio e di atomo si sono incontrati anche nel Doomsday Clock, macabro avvertimento del peso delle azioni umane sul mondo e sull'umanità stessa [step #07].

 

Per concludere, ho creato una mappa concettuale in cui aspetti e applicazioni dell'orologio atomico sono collegati da rapporti causa-effetto, ed è curioso vedere come i campi più disparati si influenzino vicendevolmente [step #27].

Durante questo viaggio ho anche avuto modo di vedere come gli oggetti possono diventare parte della sfera emotiva [step #25], e in qualche modo così è stato per me con questo strumento dalle mille sfaccettature.

 

Grazie per aver seguito il mio blog!

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