STEP BONUS - LE COSE NELLA LETTERATURA

In questo step farò una breve analisi sul ruolo svolto dagli oggetti in un particolare libro, "Le intermittenze della morte" di José Saramago, premio Nobel per la Letteratura nel 1998.

Questo libro parla di un paese (il cui nome non viene mai rivelato) in cui da un giorno all'altro si smette di morire, con tutte le conseguenze del caso: crisi nei settori assicurativi, difficoltà di gestione della situazione da parte dello stato, creazione di gruppi di criminalità organizzata...

Tale paradossale condizione va avanti per sette mesi, fino a che la stessa morte (volutamente con l'iniziale in minuscolo, per distinguerla dalla Morte che porrà fine all'Universo) non decide di ricominciare a svolgere il suo operato, ma in modalità diverse: infatti, mediante un comunicato stampa, la morte decide di smettere di cogliere le sue vittime di sorpresa, e di comunicare loro, con una settimana di preavviso, il giorno della loro morte.

È qui che entra in ballo l'importanza delle cose, della materialità: i morituri sono infatti avvisati tramite una lettera viola, scritta a mano con una grafia femminile. La morte, che fino ad allora era sempre stato un concetto astratto, una parola che stava semplicemente ad indicare la vita di una persona, si fa adesso materiale, tangibile. Intorno a questa famigerata lettera viola si crea tutto una sorta di isteria di massa che amplifica nella popolazione del paese la paura della morte. La concretizzazione della morte rappresenta quindi non solo un fine escamotage narrativo, ma anche una lente attraverso cui osservare il comportamento umano.

Un altro oggetto fondamentale nella trama del libro è il violoncello di un anonimo musicista, il quale non riceve la lettera viola per un motivo non specificato. La morte decide allora di consegnare a mano tale lettera, personificandosi in una bellissima donna. Tuttavia la morte, sentendo il violoncellista suonare, se ne innamora perdutamente, e smette nuovamente di fare il suo lavoro.

 

 

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